sabato 13 aprile 2024

Lettera aperta ad Amazon

Gentile signor Amazon, gentile signora Prime,

     per la seconda, o forse terza o quarta, volta a inizio mese mi sono ritrovato proditoriamente abbonato al vostro programma denominato Amazon-Prime. Con un cortese messaggio mi avete avvisato che il 5 di questo mese ci sarebbe stata la scadenza del citato abbonamento, e come prova mi avete soffiato 4,99 € direttamente dalla carta che uso per acquistare da voi quasi esclusivamente libri e-book.

Ho subito contestato la vostra offerta poiché mai mi sono sognato di iscrivermi al vostro (forse) altrimenti meritorio sito di assistenza clienti. Come detto, acquisto libri da leggere sul Kindle, per comodità mia e anche per risparmiare, visto che sono ormai decine, ben oltre il centinaio, i pezzi di lettura acquistati nel corso degli anni. E di questo vi sono grato.

Non mi serve Amazon Prime: se acquisto qualcosa di diverso, vedo le spese di spedizione e se le accetto procedo all'ordine e le pago; riconoscendo, tra l'altro, la giustezza dell'addebito per una consegna a domicilio. Sui libri, appunto perché destinati a una lettura non cartacea, non ci sono addebiti. Non sono interessato ad alcuno dei servizi che Amazon Prime offre, conscio peraltro di quanto perdo.

Il fatto che vi abbia affidato i dati della mia carta per il pagamento di quanto acquistato non vi dà il diritto di servirvi di essa per altri scopi che non siano di acquisto di un bene, letterario o commerciale che sia, di volta in volta approvata specificamente. 

Questa vostra operazione ha il sapore di una truffa, di un furto con destrezza... comunque abominevole, visto che approfitta di una fiducia che dovrebbe essere alla base di un rapporto tra venditore ed acquirente.

Vi ho subito mandato un messaggio di protesta, minacciando il ricorso all'Agcom settore Polizia Postale: nessun riscontro. Sto ripetendo giorno dopo giorno la mia protesta, cancellandomi ogni volta da un abbonamento mai richiesto ed ho ottenuto, giorno dopo giorno, solo questo aggiornamento:


che, di primo acchito, mi fa venire in mente il monaco pazzo che nel film di Troisi ricordava a lui stesso "ricordati che devi morire!". Non so più come dirvi che di questi vantaggi mi frega niente, voglio solo indietro i miei 4,99 € estortimi con furbizia; e voglio, altresì, che smettiate di rompere gli zebedei con queste stupide operazioni, che lungi dall'essere commerciali sanno di vero e proprio sciacallaggio.

Vedete, cari signore e signora, io fumo (e non aggiungo 'purtroppo' come alcuni fanno, poiché si tratta di una scelta mia, cosciente nell'incoscienza dell'atto), e i 5 € al giorno se ne vanno letteralmente in fumo. Per dire, che non è la cifra rubata che mi debilita, ma non accetto che voi, o qualche algoritmo al vostro servizio, siate liberi di mettere in atto azioni del genere.

È chiaro che non mi aspetto che le vostre signorie leggano questo post, ma spero che tra i vostri marchingegni tecnologici ce ne sia uno che vi allerta quando venite citati, e prendiate atto che questo vostro piccolo cliente è incazzato nero e ripeterà ovunque gli sia possibile questa sua lagnanza.

Con la certezza assoluta che queste righe vi toglieranno il sonno e l'appetito...

domenica 31 marzo 2024

Auguri?




𝐓𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐜𝐞𝐛𝐞𝐫𝐠, 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐞𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐦𝐮𝐥𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐥𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐚. 𝐔𝐧 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐩𝐢𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐨𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐬𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐢 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢, 𝐞 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐥'𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨. 
𝐀 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐟𝐫𝐞𝐠𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐥'𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚, 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚, 𝐥'𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐞𝐭𝐚; 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐞𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨, 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐜𝐡𝐞𝐜𝐚 𝐢 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐢𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐦𝐢𝐜𝐨, 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞.
𝐄̀ 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚, 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐡𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐩𝐢𝐞𝐭𝐚̀, 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐩𝐫𝐨𝐜𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐥'𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚. 
𝐄̀ 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚, 𝐞 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 (𝐦𝐢𝐭 𝐮𝐧𝐬) 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐞 𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞... 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐦𝐚𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐮𝐥𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐢𝐳𝐳𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐥'𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐚̀ 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐨𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚.
𝐄 𝐧𝐞𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐝, 𝐮𝐧 Бог, 𝐮𝐧 𝐃𝐢𝐞𝐮, 𝐮𝐧 אלוהים... 𝐮𝐧 𝐃𝐢𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐮𝐧'𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞, 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐜𝐞. 
𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐨𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚, 𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐯𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐞𝐥𝐮𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.
𝐄̀ 𝐛𝐞𝐬𝐭𝐞𝐦𝐦𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 (𝐧𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐑𝐞𝐬𝐮𝐫𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞) 𝐜𝐡𝐞 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨, 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨, 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐚 𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐝𝐢𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐡𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢, 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐞, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞?

martedì 23 gennaio 2024

"Nero scolastico" di Scaldini

Tempo di lettura previsto: 4 ore e rotti. L'ho letto in 3 ore e pochi. Basterebbe questo a indicare quanto avvincente sia stata questa galoppata.
 
Scaldini, qui nella veste insolita di Perboni, costringe a una lettura veloce, seppure attenta, per arrivare al più presto a un 'dunque', che non è mai scontato fino alla fine.
 
Un racconto in giallo, con striature di rosa e graffi neri; l'ironia, e il sarcasmo affatto velato, per introdurre in ambienti che nulla hanno da invidiare a letture definite più avvincenti.
 
Ufficialmente, niente di nuovo sotto il sole, se riferito all'Autore; ufficiosamente, una ulteriore sorpresa delle capacità camaleontiche di un Autore che meritatamente è tra i migliori in circolazione.

In corso di lettura, mi è venuta spontanea la corrispondenza di stile con un Autore di lontane e piacevoli letture: Wodehouse. La persistente ironia di questo, bene si sposerebbe con lo stile apparentemente leggero di Scaldini, in questa e nelle precedenti sue opere letterarie. 
Può essere che questa simiglianza sia stata indirizzata dalla comunanza della descrizione di suini in alcune delle storie raccontate dallo scrittore inglese con quelle pubblicate nel corso di oltre un decennio da Scaldini in veste di Perboni, professore di liceo specializzato nel rilievo dei pochissimi pregi e delle moltissime pecche della scuola italiana. Per l'inglese, in quelle storie, soggetto principale era una scrofa, per il prof  beneficiari delle sue perle scolastiche erano, genericamente, i porci.

In questo racconto i suini non compaiono, ma le perle scolastiche, inedite e aggiornate, ci sono, e fanno da corollario piacevolmente ironico a una trama... tutta da leggere.

martedì 26 dicembre 2023

Meccanica celeste



Ho letto questo libro attirato da una recensione su Facebook, su cui non sempre queste rispondono al reale valore dei testi, forzando talvolta a un acquisto di tipo prettamente commerciale.
 
Premiato nel 2017 con lo Stresa, e già il fatto mi aveva lasciato perplesso poiché da sempre guardo con diffidenza ai premi librari troppo altisonanti; in più il titolo mi dissuadeva dall'iniziarne la lettura per via di una "meccanica" che mi aveva portato a ritenerlo zeppo di matematiche che, ancorché celesti, non erano proprio pane per i miei denti.

Presentato come romanzo, dopo poche pagine mi sono reso conto che, sì, di un romanzo si tratta, ma non un romanzo di quelli a perdere, di quelli che, terminata la lettura, pensi "avanti un altro!" e lo passi direttamente nel dimenticatoio.
 
C'è di tutto in questo lungo racconto, dal bucolico al teologico, dal tragico al comico, al filosofico... ogni capitolo costringe a una sosta per approfondire in sé quanto letto, a constatare nel proprio intimo di quanta ignoranza si è intrisi; ignoranza magari non sempre colpevole, ma pur sempre ignoranza.
 
C'è, nel testo, un personaggio che mi ha riportato alla mia seconda infanzia, affatto felice, in cui avevo avuto modo di vedere, conoscere, quasi frequentare, un 'raccoglitore' di foglie; non le suonava, le metteva semplicemente in tasca e rifuggiva da chiunque cercasse di portargliele via. Ma questo è solo un episodio, che mi ha colpito poiché, appunto, personale, e che ha tracciato nel cuore un moto di simpatia specifica verso la poesia insita del personaggio.

Il continuo inserimento nel testo di termini dialettali calabresi, lungi dall'essere stroncante nella lettura invoglia a 'tradurre' i termini affidandosi alla logica del discorso. Alcuni finiscono per entrare nel lessico corrente, per altri è necessario indovinare, alcuni (lasciata ogni speranza) sono rimasti incomprensibili, senza peraltro nulla togliere al valore del racconto sempre coinvolgente. Anzi arricchendolo di fantasie obbligate, forse non rispondenti al pensiero dell'Autore, ma rimaste pendule come grappoli bianchi di vischio dai rami di una grande quercia.

Si tratta di un libro d'una dolcezza amara nella più parte, di una perfidia incredibile in altre, ovunque di una profondità di pensiero che mai mi sarei aspettato da un romanzo, iniziato senza entusiasmo e finito con le mani alzate in un tacito applauso.


sabato 23 dicembre 2023

Auguri scaramantici



𝑳'𝒂𝙣𝒏𝙤 𝙨𝒄𝙤𝒓𝙨𝒐 𝒂𝙫𝒆𝙫𝒐 𝒇𝙖𝒕𝙩𝒐 𝒈𝙡𝒊 𝒂𝙪𝒈𝙪𝒓𝙞 𝙞𝒏𝙘𝒓𝙤𝒄𝙞𝒂𝙣𝒅𝙤 𝙡𝒆 𝒅𝙞𝒕𝙖 𝙙𝒆𝙡𝒍𝙖 𝙢𝒂𝙣𝒐... 𝙚 𝙨𝒂𝙥𝒑𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒄𝙤𝒎𝙚 𝙚̀ 𝙖𝒏𝙙𝒂𝙩𝒂, 𝙘𝒐𝙢𝒆 𝒔𝙩𝒂 𝒂𝙣𝒅𝙖𝒏𝙙𝒐... 
𝙋𝒆𝙧 𝙞𝒍 2024, 𝒄𝙝𝒆 𝒈𝙡𝒊 𝒂𝙨𝒕𝙧𝒐𝙡𝒐𝙜𝒊 𝒅𝙞𝒄𝙤𝒏𝙤 𝙨𝒂𝙧𝒂̀ 𝒔𝙞𝒄𝙪𝒓𝙖𝒎𝙚𝒏𝙩𝒆 𝒎𝙞𝒈𝙡𝒊𝙤𝒓𝙚 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒆𝙡𝒍𝙤 𝙥𝒂𝙨𝒔𝙖𝒏𝙩𝒆 (𝙥𝒐𝙞𝒄𝙝𝒆́ 𝒑𝙚𝒈𝙜𝒊𝙤 𝙙𝒊 𝒄𝙤𝒔𝙞̀ 𝙨𝒂𝙧𝒆𝙗𝒃𝙚 𝙙𝒊𝙛𝒇𝙞𝒄𝙞𝒍𝙚), 𝙥𝒓𝙤𝒗𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒂𝙙 𝙞𝒏𝙘𝒓𝙤𝒄𝙞𝒂𝙧𝒆 𝒂𝙣𝒄𝙝𝒆 𝒍𝙚 𝙙𝒊𝙩𝒂 𝒅𝙚𝒊 𝒑𝙞𝒆𝙙𝒊... 𝙘𝒉𝙞𝒔𝙨𝒂̀ 𝒎𝙖𝒊. 
𝙄 𝙘𝒂𝙡𝒍𝙞 𝙚 𝙞 𝙧𝒐𝙨𝒔𝙤𝒓𝙞 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒆𝙡𝒍𝙞 𝙞𝒏 𝒊𝙢𝒎𝙖𝒈𝙞𝒏𝙚 𝙨𝒐𝙣𝒐 𝒅𝙤𝒗𝙪𝒕𝙞 𝙖𝒊 𝒄𝙤𝒏𝙩𝒊𝙣𝒖𝙞 𝙥𝒆𝙨𝒕𝙤𝒏𝙞 𝙚 𝙥𝒆𝙨𝒕𝙖𝒈𝙜𝒊 𝒄𝙝𝒆 𝒂𝙗𝒃𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒓𝙞𝒄𝙚𝒗𝙪𝒕𝙤, 𝒆 𝒓𝙞𝒄𝙚𝒗𝙞𝒂𝙢𝒐, 𝙘𝒐𝙣 𝙪𝒏 𝒔𝙖𝒅𝙞𝒔𝙢𝒐 𝒑𝙚𝒓𝙫𝒊𝙘𝒂𝙘𝒆 𝒅𝙖 𝙥𝒂𝙧𝒕𝙚 𝙙𝒊 𝒄𝙝𝒊 𝒓𝙖𝒄𝙘𝒐𝙣𝒕𝙖 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒂𝙣𝒕𝙤 𝙨𝒊𝙖𝒎𝙤 𝙗𝒓𝙖𝒗𝙞, 𝒅𝙞 𝙦𝒖𝙖𝒏𝙩𝒐 𝒔𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒔𝙖𝒍𝙞𝒕𝙞 𝙣𝒆𝙡𝒍𝙖 𝙨𝒄𝙖𝒍𝙖 𝙙𝒆𝙡𝒍𝙚 𝙫𝒂𝙡𝒖𝙩𝒂𝙯𝒊𝙤𝒏𝙞 𝙞𝒏𝙩𝒆𝙧𝒏𝙖𝒛𝙞𝒐𝙣𝒂𝙡𝒊. 
𝙎𝒂𝙣𝒊𝙩𝒂̀, 𝙜𝒊𝙪𝒔𝙩𝒊𝙯𝒊𝙖, 𝒗𝙞𝒐𝙡𝒆𝙣𝒛𝙚, 𝒆𝙦𝒖𝙞𝒕𝙖̀, 𝒓𝙞𝒔𝙥𝒆𝙩𝒕𝙤, 𝒆𝙙𝒖𝙘𝒂𝙯𝒊𝙤𝒏𝙚, 𝒄𝙞𝒗𝙞𝒔𝙢𝒐: 𝙨𝒊𝙖𝒎𝙤 𝙜𝒂𝙢𝒃𝙚𝒓𝙞 𝙘𝒉𝙚 𝙝𝒂𝙣𝒏𝙤 𝙥𝒆𝙧𝒔𝙤 𝙞𝒍 𝒈𝙪𝒔𝙩𝒐 𝒅𝙚𝒍 𝒑𝙖𝒔𝙨𝒐 𝒂𝙫𝒂𝙣𝒕𝙞 𝙖 𝙡𝒐𝙧𝒐 𝒂𝙩𝒕𝙧𝒊𝙗𝒖𝙞𝒕𝙤, 𝒂𝙡𝒕𝙚𝒓𝙣𝒂𝙩𝒊𝙫𝒐 𝒂𝙞 𝙙𝒖𝙚 𝙥𝒂𝙨𝒔𝙞 𝙞𝒏𝙙𝒊𝙚𝒕𝙧𝒐 𝒄𝙖𝒏𝙤𝒏𝙞𝒄𝙞. 𝑶𝙧𝒎𝙖𝒊 𝒇𝙖𝒄𝙘𝒊𝙖𝒎𝙤 𝙩𝒓𝙚 𝙥𝒂𝙨𝒔𝙞 𝙞𝒏𝙙𝒊𝙚𝒕𝙧𝒐 𝒊𝙣 𝙤𝒈𝙣𝒊 𝒔𝙚𝒕𝙩𝒐𝙧𝒆, 𝙛𝒊𝙣𝒊𝙧𝒆𝙢𝒐 𝒊𝙣 𝙪𝒏 𝒏𝙪𝒐𝙫𝒐 𝑴𝙚𝒅𝙞𝒐𝙚𝒗𝙤 𝙛𝒆𝙡𝒊𝙘𝒊 𝒆 𝒄𝙤𝒏𝙩𝒆𝙣𝒕𝙞, 𝒆 𝒐𝙨𝒂𝙣𝒏𝙖𝒏𝙩𝒊 𝒂𝙡 𝙣𝒖𝙤𝒗𝙤 𝙘𝒉𝙚 𝙧𝒆𝙜𝒓𝙚𝒅𝙞𝒔𝙘𝒆.


martedì 19 dicembre 2023

Universo Simona


Si dice: a caval donato... Se poi quel caval donato si rivela un puledro veloce, brioso, allegro... ti rendi conto che per appagare lo stomaco non è necessario un lauto pasto. Sovente basta un pasticcino alla crema, offerto al momento giusto, gustato socchiudendo gli occhi, estraniandosi da quello che succede intorno, ignorando quello che di brutto avviene in un periodo che dovrebbe parlare di sola dolcezza e serenità.
Nel breve racconto che la Fruzzetti (Simona per gli amici, Simo per i suoi amici lettori; quindi per tutti) propone (e offre a 0 euri e 0 centesimi per un breve periodo, come dono natalizio) la dolcezza e la serenità traboccano come da una tazza di cioccolata calda riempita per distrazione oltre l'orlo.
Il tempo di sorseggiare un drink e il racconto passa nei "già letto", senza escludere la possibilità di una rilettura, magari carezzando un gatto, quando la frenesia del tempo natalizio rischia di mandare in tilt anche il più pacioso dei lettori.
Grazie Simo, e tanti auguri... a te e a tutti i tuoi personaggi che, pur essendo frutto di fantasia, sono passati dal mondo virtuale a quello nostro, umanamente infelice, per dare un tocco di pace laddove pace non c'è più. 

venerdì 8 dicembre 2023

Aspettando Natale

 
𝕹𝖆𝖙𝖆𝖑𝖊 𝖉𝖊 𝖌𝖚𝖊𝖗𝖆 𝖉𝖎 𝕿𝖗𝖎𝖑𝖚𝖘𝖘𝖆

𝕬𝖒𝖒𝖆𝖑𝖆𝖕𝖕𝖊𝖓𝖆 𝖈𝖍𝖊 𝖘’𝖊̀ 𝖋𝖆𝖙𝖙𝖔 𝖌𝖎𝖔𝖗𝖓𝖔
𝖑𝖆 𝖕𝖗𝖎𝖒𝖆 𝖑𝖚𝖈𝖊 𝖊̀ 𝖊𝖓𝖙𝖗𝖆𝖙𝖆 𝖓𝖊 𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖆𝖑𝖑𝖆
𝖊 𝖊𝖗 𝕭𝖆𝖒𝖇𝖎𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖘’𝖊̀ 𝖌𝖚𝖆𝖗𝖉𝖆𝖙𝖔 𝖎𝖓𝖙𝖔𝖗𝖓𝖔.

– 𝕮𝖍𝖊 𝖋𝖗𝖊𝖉𝖉𝖔, 𝖒𝖆𝖒𝖒𝖆 𝖒𝖎𝖆❗ 𝕮𝖍𝖎 𝖒’𝖆𝖗𝖎𝖕𝖆𝖗𝖆❓
𝕮𝖍𝖊 𝖋𝖗𝖊𝖉𝖉𝖔, 𝖒𝖆𝖒𝖒𝖆 𝖒𝖎𝖆❗ 𝕮𝖍𝖎 𝖒’𝖆𝖗𝖎𝖘𝖈𝖆𝖑𝖑𝖆❓

– 𝕱𝖎𝖏𝖔, 𝖑𝖆 𝖑𝖊𝖌𝖓𝖆 𝖊̀ 𝖉𝖎𝖛𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖆 𝖗𝖆𝖗𝖆
𝖊 𝖈𝖔𝖘𝖙𝖆 𝖙𝖗𝖔𝖕𝖕𝖔 𝖈𝖆𝖗𝖆 𝖕𝖊̀ 𝖈𝖔𝖒𝖕𝖗𝖆𝖑𝖑𝖆…

– 𝕰 𝖑’𝖆𝖘𝖎𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖒𝖎𝖔 𝖉𝖔𝖛’𝖊̀ 𝖋𝖎𝖓𝖎𝖙𝖔❓

– 𝕿𝖗𝖆𝖘𝖕𝖔𝖗𝖙𝖆 𝖑𝖆 𝖒𝖎𝖙𝖗𝖆𝖏𝖆
𝖘𝖚𝖗 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖔 𝖉𝖊 𝖇𝖆𝖙𝖙𝖆𝖏𝖆: 𝖊̀ 𝖗𝖊𝖖𝖚𝖎𝖘𝖎𝖙𝖔.

– 𝕰𝖗 𝖇𝖔𝖛𝖊❓
 
– 𝕻𝖚𝖗𝖊 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖔…𝖋𝖚 𝖒𝖆𝖓𝖓𝖆𝖙𝖔 𝖆𝖗 𝖒𝖆𝖈𝖊𝖑𝖑𝖔.

– 𝕸𝖆 𝖑𝖎 𝕽𝖊 𝕸𝖆𝖌𝖌𝖎 𝖆𝖗𝖗𝖎𝖛𝖊𝖓𝖔❓ 

– 𝕰’ 𝖎𝖒𝖕𝖔𝖘𝖘𝖎𝖇𝖇𝖎𝖑𝖊
𝖕𝖊𝖗𝖈𝖍𝖊̀ 𝖓𝖚𝖓 𝖈’𝖊̀ 𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖈𝖍𝖊 𝖑𝖎 𝖌𝖚𝖎𝖉𝖆;
𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖓𝖚𝖓 𝖛𝖔’ 𝖚𝖘𝖈𝖎’: 𝖕𝖔𝖈𝖔 𝖘𝖊 𝖋𝖎𝖉𝖆
𝖕𝖊’ 𝖕𝖆𝖚𝖗𝖆 𝖉𝖊 𝖖𝖚𝖆𝖗𝖈𝖍𝖊 𝖉𝖎𝖗𝖎𝖌𝖌𝖎𝖇𝖇𝖎𝖑𝖊…-

𝕰𝖗 𝕭𝖆𝖒𝖇𝖎𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖍𝖆 𝖈𝖍𝖎𝖊𝖘𝖙𝖔: 

– 𝕴𝖓𝖉𝖔𝖛𝖊 𝖘𝖙𝖆𝖓𝖓𝖔
𝖙𝖚𝖙𝖙𝖎 𝖑𝖎 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖆𝖌𝖓𝖔𝖑𝖎 𝖈𝖍𝖊 𝖑’𝖆𝖓𝖙𝖗’𝖆𝖓𝖓𝖔
𝖕𝖔𝖗𝖙𝖆𝖛𝖊𝖓𝖔 𝖑𝖆 𝖗𝖔𝖇𝖇𝖆 𝖓𝖊 𝖑𝖆 𝖌𝖗𝖔𝖙𝖙𝖆❓
𝕹𝖚𝖓 𝖈’𝖊̀ 𝖓𝖊𝖕𝖕𝖚𝖗𝖔 𝖚𝖓 𝖘𝖆𝖈𝖈𝖔 𝖉𝖊 𝖕𝖔𝖑𝖊𝖓𝖙𝖆,
𝖓𝖊𝖒𝖒𝖆𝖓𝖈𝖔 𝖚𝖓𝖆 𝖋𝖗𝖔𝖈𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖉𝖊 𝖗𝖎𝖈𝖔𝖙𝖙𝖆…

– 𝕱𝖎𝖏𝖔, 𝖑𝖎 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖆𝖌𝖓𝖔𝖑𝖎 𝖘𝖙𝖆𝖓𝖓𝖔 𝖎𝖓 𝖌𝖚𝖊𝖗𝖗𝖆,
𝖙𝖚𝖙𝖙𝖎 𝖆𝖗 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖔 𝖊 𝖈𝖔𝖒𝖇𝖆𝖙𝖙𝖊𝖓𝖔. 
𝕷𝖆 𝖒𝖆𝖓𝖔 𝖈𝖍𝖊 𝖘𝖊𝖒𝖎𝖓𝖆𝖛𝖆 𝖊𝖗 𝖌𝖗𝖆𝖓𝖔
𝖊 𝖈𝖍𝖊 𝖘𝖊𝖗𝖛𝖎𝖛𝖆 𝖕𝖊’ 𝖛𝖆𝖓𝖌𝖆’ 𝖑𝖆 𝖙𝖊𝖗𝖗𝖆
𝖆𝖉𝖊𝖘𝖘𝖔 𝖛𝖎𝖊’ 𝖆𝖉𝖉𝖔𝖕𝖗𝖆𝖙𝖆 𝖚𝖓𝖎𝖈𝖆𝖒𝖊𝖓𝖙𝖊 
𝖕𝖊𝖗 𝖆𝖒𝖒𝖆𝖟𝖟𝖆’ 𝖑𝖆 𝖌𝖊𝖓𝖙𝖊…
𝕲𝖚𝖆𝖗𝖉𝖆, 𝖑𝖆𝖌𝖌𝖎𝖚̀, 𝖑𝖎 𝖑𝖆𝖒𝖕𝖎
𝖉𝖊 𝖑𝖎 𝖇𝖔𝖒𝖇𝖆𝖗𝖉𝖆𝖒𝖊𝖓𝖙𝖎❗
𝕷𝖎 𝖘𝖊𝖓𝖙𝖎, 𝕯𝖎𝖔 𝖈𝖊 𝖘𝖈𝖆𝖒𝖕𝖎,
𝖑𝖎 𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔𝖈𝖊𝖓𝖙𝖔𝖛𝖊𝖓𝖙𝖎
𝖈𝖍𝖊 𝖘𝖕𝖆𝖈𝖈𝖍𝖊𝖓𝖔 𝖑𝖎 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖎❓ 

– 𝕹𝖊𝖗 𝖉ı̀ 𝖈𝖔𝖘ı̀ 𝖑𝖆 𝕸𝖆𝖉𝖗𝖊 𝖉𝖊𝖗 𝕾𝖎𝖌𝖓𝖔𝖗𝖊
𝖘’𝖊̀ 𝖘𝖙𝖗𝖊𝖙𝖙𝖆 𝖊𝖗 𝕱𝖎𝖏𝖔 𝖆𝖗 𝖈𝖔𝖗𝖊
𝖊 𝖘’𝖊̀ 𝖆𝖘𝖈𝖎𝖚𝖌𝖆𝖙𝖆 𝖑’𝖔𝖈𝖈𝖍𝖎 𝖈𝖔’ 𝖑𝖊 𝖋𝖆𝖘𝖈𝖊.

𝖀𝖓𝖆 𝖑𝖆𝖌𝖗𝖎𝖒𝖆 𝖆𝖒𝖆𝖗𝖆 𝖕𝖊’ 𝖈𝖍𝖎 𝖓𝖆𝖘𝖈𝖊,
𝖚𝖓𝖆 𝖑𝖆𝖌𝖗𝖎𝖒𝖆 𝖉𝖔̀𝖗𝖈𝖊 𝖕𝖊’ 𝖈𝖍𝖎 𝖒𝖔𝖗𝖊…