Polemically correct

Quello che segue è un racconto sputacchiato, che nasce da una polemica scoppiata su un sito social, nata cresciuta pasciuta da un comunicato che un Comune (che lascio anonimo per via della privacy) ha di recente pubblicato sullo stesso sito.
Questo il comunicato, tanto sintetico quanto (vista la reazione) detonante:

ORARIO CONFERIMENTO RIFIUTI - Si ricorda alla cittadinanza che l'orario di conferimento dei rifiuti è dalle h 21:00 alle h 5:00 e che chi conferirà in orari diversi sarà passibile di sanzione.

Pubblicato sul sito ufficiale del Comune, le previsioni sulla sua lettura, sulla comprensione e conseguente accettazione, davano per scontato che solo un paio di lettori, quindi cittadini interessati, avrebbero preso atto, adeguando i comportamenti a norme peraltro preesistenti. Mi sarei aspettato un paio di like, l'ormai ben noto e abusato "mi piace", quelli con il disegnino dell'OK con sfondo blu, rarissimamente con un breve commento (generalmente positivo), elargiti da persone notoriamente vicine all'amministrazione in carica...
Invece, apriti cielo!, al momento della stesura di questa cronistoria i like al comunicato risultano essere 38, a fronte di oltre sessanta commenti, la più parte più prolissi di quelli che solitamente propone questo gatto. Trentotto mi piace a un semplice comunicato che segnala ai cittadini un orario di conferimento dei rifiuti: sono chiaramente un boomer che non riesce a capire i tempi; altrettanto stupore provo nel leggere i commenti, troppo tanti, troppo fuori dalla norma che li vede assenti su ben altri argomenti.

(Il Comune, qualche giorno fa, aveva comunicato ai cittadini l'ottenimento di un contributo per l'iscrizione dello stesso ad una specifica sezione culturale, denominata Città che legge. Ovviamente ha raccolto un bel numero di like, si tratta di soldi che entrano in cassa a favore di... non si capisce chi o cosa. Come non capisco i parametri usati per l'ammissione a questa gara: parlo di un paese mediamente piccolo, con circa 6000 abitanti, di cui un migliaio spartiti tra borgo vecchio e zone di montagna, gli altri dimoranti nella zona marina e nelle sue adiacenze. Il paese ha due farmacie, entrambe alla marina (sempre affollate, a raccontare quanta salute sprizzino i suoi abitanti), ha una sola edicola che, a sentire l'eroico gestore, se la passa affatto bene; da non molto tempo il paese si è datato di una biblioteca posizionata al borgo vecchio, forse con l'intento di valorizzarlo, con l'unico risultato paragonabile all'offerta di una pannocchia arrostita ai vecchi che colà ancora abitano, rimasugli di un analfabetismo che piano piano si va esaurendo, mano a mano che questi volano verso il cielo. Chi sale verso il paese antico è obbligato a passare davanti casa mia, e non ho mai visto code di veicoli contenenti lettori che corrono per arrivare prima alla biblioteca. E chi (chi?) ci si reca ha il problema di trovare un posto dove parcheggiare che manco a Roma Capitale...
Questo preambolo per dire che la lettura non è passatempo abituale degli abitanti di questo piccolo centro. Visti i commenti prima citati, mi devo invece ricredere sulle capacità di scrittura degli stessi. Una sorpresa che farebbe bene sperare per un futuro di acculturamento che ritenevo quantomeno improbabile).

Nell'inciso ho scritto farebbe non a caso, poiché la lettura di quei commenti, i loro contenuti, porterebbe le braccia a piano terra a un focomelico che già ne fosse privo.
Commenti che spaziano dalla critica agli orari alla carente distribuzione dei sacchetti per la raccolta, fino a tempo fa distinti per una raccolta differenziata più precisa. Delicatamente accennata l'assenza di civismo da parte di alcuni cittadini. Per scivolare, non si capisce perché, ai controlli sugli affitti estivi.

Orari di conferimento: dalle 21 alle 5 non va bene, meglio dalle 20,30 alle 6, ovvero dalle 22 alle 4, ovvero ancora un 'liberi tutti' senza orari imposti... Vengono prospettate difficoltà insormontabili per via del fatto che nelle ore segnate per il conferimento ci sono assenze dovute al lavoro dipendente, segnalando un lavoro notturno altrimenti sconosciuto. Ogni commentatore porta il suo contributo, non si capisce bene a cosa. Da questo a passare ai reclami sugli orari di raccolta il passo è stato breve: c'è chi dice che la raccolta avviene alle 12 quando era prevista per le 9, c'è chi si lamenta della raccolta troppo mattiniera per cui manca il tempo per la consegna, ripetuti richiami al decoro urbano, da parte dei commentanti e del responsabile del servizio... Di tutto e di più...

Sacchetti: chi segnala di essersi recato all'ufficio e di averlo trovato chiuso, di non avere trovato i sacchetti, di averne ricevuti meno del dovuto... avendone diritto, visto che paga il servizio di raccolta, non intende sborsare altri soldi per acquistarli in proprio.
Su quest'ultima osservazione pesa sicuramente il fatto che i cittadini risultano essere poveri in canna, la più parte assistiti dalla Caritas locale sia per il vitto che per il vestiario, per i quali è oneroso spendere anche solo 1 € per comprare un rollo di sacchetti da 100 pezzi, il costo di un caffè... Il fatto che in tutte le strade della marina trovare un parcheggio sia fortuna sfacciata, il fatto che nei bar ci sia un via-vai costante di persone che consumano, il fatto che i locali dove si gioca, al tavolo o online, abbiano i tavoli sempre occupati... è tutta demagogia, sinistrorsa o destrorsa a seconda di chi la propugna.

Nella polemica stranamente si parla di sacchetti abbandonati sulla pubblica via senza minimamente accennare al fatto che ormai tutti, stanziali ed estivi, hanno ricevuto a suo tempo un secchio, personalizzato da una sigla unica intestata al componente della famiglia che risulta pagante la Tari. Sigla che, all'epoca della distribuzione, avrebbe consentito la verifica di peso e contenuto dei sacchetti per una più equa attribuzione del costo del servizio. Acqua passata non macina più ma, in effetti, questa non ha mai macinato...

Sanzioni: questa parte merita qui un allargamento del discorso, poco affrontato nei commenti al comunicato.

Ventilare sanzioni per qualsivoglia motivo siano previste e non avere poi la possibilità materiale e umana per applicarle è alquanto velleitario.
Il paese di cui sto parlando ha tutte le dotazioni amministrative di ogni paese della sua portata. Ha una sua propria Polizia Municipale con tanto di comandante, donna per essere à la page, da prima che la presidenza del consiglio nazionale fosse al femminile.
Succede che le forze dell'ordine locali siano composte da due, forse tre agenti (ma è un forse assai dubitativo, visto che da poco un agente è andato in pensione; agente che peraltro era addetto agli atti amministrativi, non al servizio 'in strada') oltre alla loro comandante. Che dovrebbero dare al paese la sicurezza, il controllo ed eventualmente il soccorso in caso di necessità, coprendo i circa 50 kmq del territorio. Ecco perché ritengo che parlare di sanzioni sia fantasia utopica.
Questa situazione mi porta alla mente il romanzo I ragazzi della via Paal, dove questi ragazzi erano tutti generali e uno solo, Nemecek, era soldato semplice. Ecco: tutti i consiglieri, i membri della giunta, quelli all'opposizione, il sindaco, gli assessori e la comandante della polizia locale, sono tutti generali, con due militi sui quali, almeno teoricamente, grava il lavoro per cui a suo tempo furono assunti.

Salto, apparentemente, di palo in frasca, pubblicando un altro comunicato dello stesso Comune, riferito alla non raccolta dei rifiuti in un giorno di festa. Datato 3 gennaio dell'anno in corso:

RACCOLTA DIFFERENZIATA 6 GENNAIO - Si avvisa la cittadinanza che il 6 gennaio la raccolta differenziata NON si effettuerà. L'isola ecologica resterà chiusa.

Come detto, abito su una strada che è percorso obbligato per arrivare al borgo vecchio (o antico che dir si voglia). Da qualche anno la sede comunale è situata in quella parte di paese, non tanto per valorizzarlo come è successo per la biblioteca quanto per il fatto che la sede naturale alla marina è in fase di ristrutturazione. Che avanza, lentamente, via via che ci sono i soldi per proseguirla.
Per dire che tutti, generali e militi, per svolgere il lavoro per cui sono stati votati o assunti per i compiti istituzionali della divisa, devono salire al borgo passando davanti casa mia. Ovviamente non sto a spiare chi e perché transita, anche perché la cosa mi lascia solitamente indifferente.

Però succede che, con riferimento al comunicato per il 6 gennaio, non abbia potuto fare a meno di notare quanto vado a descrivere. Prima la cronologia del fatto, poi una breve considerazione che si lega a quanto finora raccontato.


La spazzatura nell'immagine è stata depositata fuori da un esercizio commerciale, a bordo strada, nella notte del 5 gennaio. Al di là del comunicato comunale, era facile presumere che il 6 gennaio, Epifania, la raccolta non sarebbe stata effettuata. Citare il civismo di chi l'ha conferita credo sia pleonastico. Ma tant'è...
Lunedì 6: festivo, come previsto nessun ritiro.
Martedì 7: umido, niente, l'addetto alla raccolta è passato oltre.
Mercoledì 8: carta, assente, quindi lasciata sul posto.
Giovedì 9: vetro, niente vetro, niente raccolta.
Venerdì 10: plastica/metallo, tutto fermo.
Domani, sabato 11: prevista raccolta dell'umido. Facile profezia...
Poi sarà domenica, festiva, lo spettacolo continuerà più avanti.
Evidentemente il mucchio risulta talmente miscugliato che l'operatore non ritiene sia compito suo differenziarne lo smaltimento. Le sue 'regole d'ingaggio' non credo lo prevedano, essendo tale operazione affidata, per regolamento e per logica, al cittadino usufruente il servizio.

Bene, cioè male: su questa strada, nei giorni interessati alla non raccolta di questi rifiuti, sono sicuramente transitati tutti i 'generali' e gli agenti della polizia municipale, anche solo per recarsi alla casa madre, agli uffici comunali, per firmare, disporre, verificare e quant'altro prevedono i protocolli comunali.
Tutti devono avere visto questa monnezza, a nessuno è venuto in mente, non dico di sanzionare che qui non si usa e, anche volendo, non si puote, ma almeno redarguire, facendo magari sparire il tutto sollecitando una differenziazione dei rifiuti in base ai giorni di raccolta, così come ampiamente previsto dai regolamenti comunali, in atto da almeno un paio di decenni. Veni, vidi sed non vidi...

Riepilogando: orari di conferimento, orari di raccolta, sacchetti, sanzioni, decoro urbano... al dunque: a chi interessano veramente? Quanti like raccoglierebbe questo racconto se pubblicato sullo stesso social dei comunicati presi in esame ? Quanti codini di paglia andrebbero a fuoco?
E, detto sottovoce, quante gomme dell'auto mi troverei tagliate al termine di questa lettura?

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