giovedì 11 giugno 2020

Dialoghi di primavera

Nei ricordi di antico studente, brillano le dieci giornate di Brescia, le cinque di Milano, le quattro di Napoli... tutte giornate calde, anzi, per chi le ha vissute, bollenti.
Nel mio piccolo attuale mi sono ritrovato con un paio di giornate che, fatte le debite proporzioni, forse non sono state bollenti, ma intriganti sì. Molto intriganti.
È arrivato il tempo di alcuni controlli della mia carcassa umana. A dire il vero quel tempo era arrivato tre mesi fa, quasi quattro.
Essendo l'unico mezzo che mi consente di stare in piedi, per quanto possibile (cioè sempre...) seguo le indicazioni dei vari meccanici che ci mettono mano.
Tre mesi fa, quasi quattro, mi era stato programmato un 'piccolo' intervento; il giorno stabilito era il 12 di marzo. Esami di laboratorio pronta cassa, si trattava di andare all'officina medica in cui ero stato prenotato. Il 7 dello stesso mese era scattato il "fermi tutti!" che aveva limitato un po' tutte le attività; negli ospedali e ambulatori non le aveva limitate, le aveva letteralmente bloccate. Intervento sospeso, chiamata un paio di giorni prima, esami da mettere in naftalina. Se ne parlerà più avanti... forse.

Visite, interventi, esami non urgentissimi... alt a tutto; unico sentiero rimasto aperto, e anzi, col passare dei giorni, divenuto autostrada, quello del virus, entrato nelle città e nelle famiglie come sgradito ospite, e lì tuttora vivo, anche se (forse) meno vegeto. Il fatto che, come ospite, dopo tre giorni puzzasse non lo ha convinto a sloggiare.
A scaglioni, la cosiddetta normalità sta ricominciando a circolare... e si vede.
Gli incidenti, stradali e sul lavoro, sono all'ordine del giorno; i pusher hanno nuovamente messo in circolo la merce, pare con offerte promozionali per rimettere in cammino il loro carrozzone, inceppato ma mai totalmente fermo; la malavita ha ripreso a macinare pizzi e omicidi e violenze; i posti di parcheggio nelle città, in questi mesi in fermo immagine permanente, adesso con un po' di fortuna qualcuno si trova...
E gli ospedali si riaprono ai comuni mortali, a quelli non covid; il rischio è quello di trovarsi le nuove scadenze tutte accavallate in un lasso di tempo che non darebbe neanche il tempo di respirare.
Sto cercando di organizzare, per quanto di mia competenza, la sequenza degli eventi.
Intanto mando un fax di prenotazione per una visita di controllo, in un ospedale parecchio fuori porta. Avevo telefonato in maggio ed era tutto fermo, lunedì avevo tentato con poca speranza che le cose si fossero normalizzate; invece l'ambulatorio era stato riaperto, non c'erano tempi sicuri, perché "come sa... mandi comunque il modulo di prenotazione, chiameremo noi in base alla disponibilità".
Fax inviato.
Si tratta di un esame molto specifico, con tempi di attesa prima, durante e successivi allo svolgimento che sono un domino millimetrico. Se ne parlerà a settembre, penso... se tutto, ma proprio tutto, andrà bene.
Ho firmato un contratto (unilaterale) per vivere in eterno, quindi mese più mese meno non dovrebbe fare differenza... Io rispetto i contratti, bisogna vedere se la controparte Nonsochi accetta di rispettarli...
Di poi gli esami di laboratorio; buona parte sono gli stessi per ogni patologia, ma alcuni sono specifici alle singole. Li ho raggruppati in unica impegnativa, in modo da evitare di ricorrere all'ambulatorio analisi a più riprese.
Primo nodo: visita al medico, come detto in un post precedente, è il nuovo medico di base, mai visto né conosciuto. Per trovare il suo ambulatorio mi affido a google. Orario di visite. martedì pomeriggio 16-18; un sole boia, entrate in sala d'attesa a due-tre per volta, altrimenti fuori, al sole, con un grosso platano che ombreggia l'altro lato della strada. Pare che il sole dia il fabbisogno giornaliero di vitamina D... di certo quei nanogrammi che dona li fa letteralmente sudare.
Ricette bianche, quasi un blocchetto per intero. Metto in conto di andare a fare gli esami giovedì, tanto c'è tempo.

Mercoledì: prima chiamata, dall'ospedale per l'esame uora-uora citato.
"Devo parlare col signor... ha mandato la prenotazione per una visita nel nostro centro; se le interessa potrebbe venire lunedì 15, alle 8,30".
"Non sarebbe possibile un po' più avanti, visto che non so se posso avere in tempo gli esami richiesti a supporto?".
"Vediamo... ci sarebbe venerdì 19 e, visto che viene da molto fuori può venire per le 9,20. Intanto mi dia il numero dell'impegnativa a completamento dell'avvio pratica...".
Andata anche questa, ma gli esami a questo punto diventano urgenti. E il medico mi aveva accennato alla possibilità che, in questo frangente covidico, sia opportuno prenotare, nel caso i prelievi fossero contingentati.
Subito dopo la comunicazione dell'impegno, provo a telefonare al centralino dell'ospedale; 'bussa' a lungo, nessuna risposta. Non è la prima volta, e continuo a chiedermi come sia possibile... ma evidentemente lo è.
Non è molto distante, ci vado di persona; si sono fatte le dieci, qualcuno all'ambulatorio dovrei ancora trovarlo. E quel qualcuno lo trovo, una delle infermiere addette ai salassi. Dà uno sguardo alle impegnative e... no, non è necessari prenotare, però il macchinario per questi esami è guasto, se ne parla settimana prossima... se il tecnico viene per venerdì.
Non posso parlare di pioggia sul bagnato, visto che a un fatto positivo risponde subito uno negativo.
Non me la sento di rinviare alla efficienza di chissachi questo prelievo; l'alternativa è andare (domani) alla sede Asl, una quindicina di chilometri fuori porta.
"Pronto, Asl? Dovrei fare un prelievo per esami ematici, è necessario prenotare?".
"No, può venire domani, digiuno, apriamo alle 8".
Vedrò domani.

Ancora mercoledì, oggi: al rientro, in tarda mattinata, squilla il telefono fisso.
Driiinnn, driiìnnn, driiinnn...
Una chiamata vibrante, vibrosa, virulenta ecc., quasi prepotente.
Una delle rarissime chiamate su questo numero, ai più sconosciuto, tenuto in piedi solo come supporto al computer. Non ha il "chi è", per cui quando rispondo metto avanti la diffidenza, affilata e affinata da anni di scocciature, da parte di operatori o venditori che cercavano di affibbiare le cose o i gestori più inverosimili, dalle mega offerte ai vini agli oli ai detersivi...

Un anno fa, in seguito a una telefonata da parte di Tim, ero caduto in una trappola da cui, forse, sto uscendo solo ora. 
All'epoca scadevano i due anni canonici dal contratto "in promozione", e Tim era passata a riscuotere il dovuto, doverosamente aggiornato, con aumenti ingrassati da quella che era definita "rimodulazione", con un salasso di circa il 50% in più. Una cifra che avevo ritenuto assurda, incompatibile con le mie tasche e soprattutto con il mio pur minimo senso commerciale. Tentativi di ottenere una riduzione, ripetuti e reiterati, in un misto di commoventi piagnistei diretti al mitico 187, alternati a "minacce" di cambio gestore: tutto a vuoto.
Tim cuore di pietra, Tim muro di cemento; questo è, se le pare; se non le paresse, può cambiare gestore quando vuole, grazie.
Per una strana coincidenza, nella tarda serata dell'ultimo tentativo, più o meno in questo periodo, avevo ricevuto una chiamata da Tim, che proponeva un contratto in promozione speciale, più che appetibile, la cui credibilità non dava adito a dubbi, visto che era Tim che mi chiedeva di restare con Tim. Unico prezzo richiesto, il cambio del numero di telefono e del nominativo dell'intestatario; stessa linea, stesso modem per adsl...
I dubbi sul messaggio, la stranezza di una "rimodulazione" favorevole, a fronte del consistente risparmio, erano state accantonati.
Detto? Fatto!
Nel giro di due giorni il numero vecchio era sparito ed era entrato in orbita il nuovo.
Fu il classico manzoniano "lo sventurato rispose", adattato al genere e al cretino che fui... 
Capitolo chiuso.

Il telefono squillava ancora, indefesso...
"Sììì...", rispondo apertamente seccato, facendo così capire di non essere disposto ad ascoltare boiate; nel caso sia qualcuno che conosco chiarisco il mio agire, e trovo sempre solidarietà.
"Buongiorno, è il signor... chiamo dall'ufficio amministrativo Tim per avvisarla che dalla prossima fattura, quella del mese di luglio, il suo canone subirà un ritocco...".
"Lo so, sarebbe previsto nel contratto, ma, visto che la parte precedente non è stata rispettata da Tim, immagino che questa, prevista in aumento, non sarà ignorata".
"Infatti volevo metterla al corrente del fatto che il canone è stato rimodulato - e daje! - e la chiamo per aggiornarla. Dunque, lei adesso paga più o meno 30 euro al mese, dalla prossima fattura ne pagherà 55... ma sarà per sempre, quindi avrà la garanzia di non subire ulteriori aumenti. Tra poco la chiameranno dall'ufficio rapporti con il pubblico, a cui potrà chiedere conferma o aggiornamenti in merito".
Cinque minuti, non uno di più...
"Pronto, buongiorno, qui è l'urp di Tim, una collega dell'amministrazione l'ha chiamata poco fa... ha bisogno di chiarimenti? Cosa le ha detto, in merito al nuovo canone?".
"Mi ha detto che dal prossimo mese saranno 55 euro/mese per sempre...".
"Ma non le ha detto che saranno 55 più iva? Il totale sarà di circa 67 euro. Comunque nel caso decidesse di cambiare gestore, conviene lo faccia entro il dodici di questo mese; così facendo eviterà le spese accessorie del cambio; nel caso decidesse di cambiare successivamente le saranno addebitati 186 euro. Veda lei cosa le conviene...".
Non l'ho insultato, la calma è virtù (dicono) dei forti...

Chiamo il 187, affilando i coltelli... Incredibilmente risponde in 2'53''... credo che domani nevicherà a livello mare...
"Buongiorno, sono Cristiano, in cosa posso esserle utile?"...
Col dente avvelenato che mi ritrovo, il fatto che costui sia cristiano mi lascia del tutto indifferente.
"Poco fa mi ha chiamato Tim sulla linea fissa e.... bla bla bla e ancora bla", gli dico tutto, senza insultare o caricare di miserie come il cuore suggeriva...
"Nooo, assolutamente, non è Tim che ha chiamato... si tratta di gestori disonesti che provano in tutte le maniere ad acquisire nuovi clienti. Tra poco la chiamerà qualcuno per fare un'offerta vantaggiosa, che lei magari accetterebbe a fronte di così assurde richieste spacciate per Tim".

Cinque minuti, non uno di più...
"Buongiorno, chiamo da parte di Vodafone per un'offerta personale, è interessato?".
"No, per ora non mi interessa, buongiorno".
Meno di cinque minuti...
"Pronto, buongiorno, chiamo dall'ufficio commerciale di Tim, per chiederle se da quello amministrativo le hanno comunicato le nuove condizioni di contratto in vigore dal prossimo mese...".
"Sì, mi hanno dato le nuove cifre... infatti sto valutando il cambio gestore".
"Ah, bene... e ha già in mente qualcosa? Nel caso decidesse le ricordo la scadenza del 12 prossimo per procedere al cambio senza costi aggiuntivi... Ha già un'idea del nuovo possibile gestore?".
"In effetti avevo pensato a Wind, per via del fatto che Fiorello mi è simpatico".
Risata quasi omerica, ma gli squilli continui me la fanno inquadrare come ghigno focomelico, tronco, mal rifinito...
I minuti viaggiano cinque a cinque... Una voce squillante di ragazza...
"Pronto, buongiorno, chiamo da Wind per un'offerta speciale... le proponiamo chiamate illimitate verso tutti, giga a volontà, mega super fibra... a 30 euro mese, per sempre".
"Mi sembra interessante, adesso vedo in casa... sa, la linea è intestata a mia moglie e, sa com'è, in casa comando io e faccio tutto quello che vuole lei".
Lo sa, risatina complice, si chiama Daniela e mi lascia il numero di cellulare per chiamarla direttamente in caso di scelta (a lei) favorevole.

Ci sto prendendo gusto, mi diverte questo gioco a rimpiattino... anche se un pochino mi dispiace.
Lo trovo un passatempo innocuo, ma il dispiacere è dovuto al pensiero che queste persone lottano per sopravvivere, e per farlo devono puntare su qualche dabben'uomo che abbocchi all'amo.
Forse più che il sollazzo di questa evoluzione mi eccita il fatto di essere oggetto di tante attenzioni dai parte così tante persone, ciascuna da uffici diversi. L'unica volta che ho provato questa sensazione, di attenzioni multiple verso il mio corpicino, è stato sul tavolo operatorio, con chirurghi, anestesisti, infermiere tesi a scrutare il mio interno per procedere ad una accurata bisturiazione di parti da eliminare. Anche se, lo confesso, queste presenze le ho solo potute immaginare visto che ero stato catalessizzato a dovere...
E comunque l'impegno degli addetti era durato una quattrina di ore... qui stiamo parlando di giornate intere.
Silenzio di squilli fino a notte, ma, se tanto mi dà tanto, domani sarà un altro giorno.
Masochisticamente quasi lo spero...

Giovedì, oggi.
Sveglia, digiuno, provette... tutto pronto; circa un quarto d'ora e siamo all'ambulatorio.
Strano, poco movimento.
Ticket per l'accesso, numero 94, ma le presente saranno meno di dieci, forse non hanno azzerato il display la sera prima. Presento le ricette...
"Mi dispiace, il macchinario è guasto...".
"Ma come è possibile, all'ospedale macchinario guasto, qui guasto... che è, un Covid dei macchinari?".
"No, il fatto è che i prelievi da qui li appoggiamo là, quindi è un unico macchinario che blocca tutte le operazioni. Provi settimana prossima. Buongiorno".
So che è una frase abusata, ma il buon giorno si vede dal mattino...
Rientro al nido, colazione e...
Driiinnn... driiinnn... driiinnn...
Lascio suonare, e suona a lungo. Sto leggendo le notizie del giorno, forse richiameranno.
Senza forse, ricomincia la musica di ieri. Altri squilli, tenuti in non cale...
Rispondo al terzo tentativo, sapendo già quello che sarebbe stato il tenore del colloquio.
"Buongiorno, chiamo da parte di Tim, volevo solo sapere se il mio collega ieri è stato preciso nella sua comunicazione... Sì, le confermo l'importo e le confermo l'invito per il caso volesse cambiare gestore di farlo entro il 12 giugno...", ecc.ecc.ecc.
"Stiamo valutando, penso che passeremo a Linkem, ho visto spot accattivanti in tivvù, se la copertura è buona... la tariffa lo è...".

Chelodicoafare: i soliti cinque minuti di pausa...
"Pronto, buongiorno da Linkem, può interessarle un confronto con gli altri operatori del settore per dimostrarle i vantaggi da noi offerti?".
Mento, sapendo di mentire:
"Guardi, io qui sono di passaggio, chi si interessa di queste cose adesso non c'è; non so l'orario di rientro, forse nel tardo pomeriggio, verso le 17 o le 18".

E per oggi, con il 'forse' in pianta stabile, la pace dovrebbe scendere fra gli ulivi. 
Pace solo telefonica, chiaramente, visto che un merlo è venuto a sbattere contro la vetrata del giardino restando tramortito sul terrazzo.
Dobbiamo correre in soccorso, prima che lo facciano i gatti che, come si sa, tendono a ricorrere subito con la rianimazione bocca-a-becco.

Buongiorno a tutti, da me, da Tim, da Vodafone, da Wind e da Linkem... per adesso.

Aggiornamento, alle 12 di oggi, giovedì: chiama Daniela di Wind.
Liquidata per scelte diverse.
Alle 12,30 chiama Antonio da Tim (con specifica 187), vuole conferma che abbia capito i termini dell'offerta Tim, giustificando la consistenza dell'aumento con i miglioramenti della rete, mi ricorda la scadenza del 12, precisando che la possibilità del cambio senza spese cessa alle 24 di quel giorno.
Ore 12,50, Linkem ha fretta, non ha potuto attendere il rientro del titolare, ci riprova: liquidata.

Un bel gioco è divertente se dura poco, se di più scoccia; ho iniziato la sanificazione.
Ho staccato il telefono, e conto di lasciarlo staccato fino alle 24 di domani, venerdì 12.

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