Una storia calabrese (seconda parte)
A parte i decessi, la vita nel nuovo paese e nella nuova casa si era instradata bene. Qualche momento di trepidazione per la scadenza dei pagamenti, ma niente di che preoccuparsi; a posteriori non erano neanche da definire sacrifici veri e propri. Il mio lavoro mi teneva lontano da casa per giorni, ma le "ragazze" se la cavavano benissimo. Non c'erano ancora i cellulari, che sicuramente avrebbero attenuato la preoccupazione costante; era prevista una chiamata al giorno, di sera, per scambiarci le notizie del giorno e i saluti. Nel 1985 era uscito un condono edilizio, per quanto ne so il primo di una serie di una serie infinita. Ne avevo sentito parlare, ma ero sicuro di non dovermi preoccupare, per cui me ne interessavo più per curiosità che per necessità. Gli allacci di acqua e luce risultavano regolari; la fognatura no, poiché il paese alla marina era stato costruito ex novo senza rete fognaria. Al borgo vecchio, nella zona collinare interna, manco a pensarci... L'i...
Che diranno di questi suggerimenti !e case farmaceutiche, che tanto incassano dagli anziani?
RispondiElimina:-) Ciao.
L'Inps suggerisce il modo per finire di soffrire prima della scadenza naturale, le case farmaceutiche forniranno il materiale per prolungare la sofferenza (a ogni voce del sesalogo c'è una pillola per combatterla, tipo il non mangiare frutta e verdure può essere compensato da una serie di pasticche, il non bere acqua da miracolose flebo ecc.); in fiduciosa attesa le pompe funebri... e contro queste non ci sono né fanti né santi.
EliminaQui ho dimenticato il fumo, prezioso alleato della nostra Previdenza, di cui consigliavo un incremento del consumo al fine di pareggiare il calore interno a quello esterno (posologia ideale sarebbe una cicca per ogni grado di temperatura percepita, per cui intorno ai 40 °C reali, una cinquantina di bionde, o di more va bene lo stesso, sarebbe di sommo aiuto a superare al più presto questo periodo di caldo caloroso.
Ciao.
Beh dai la 6 non è così male :)
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