Affinché Primo Maggio sia
Francesco (che sono costretto a cognomizzare vista l'inflazione di questo nome) Zaffuto ha formulato sul suo blog una proposta per limitare i danni che la mancanza di lavoro sta provocando a livello nazionale, con particolare riguardo ai giovani e alle donne. Il fatto che nel governo testé nato siano stati inseriti questi e quelle non deve trarre in inganno: quando si parla di lavoro non si intende «quel» lavoro, che ha avuto una sua passata dignità, ma oggi ancora tutta da dimostrare. Quando si parla di "lavoro" si intende quello che una volta era indicato come «guadagnarsi il pane» (anzi, ricordo che un noto personaggio aveva aggiunto «col sudore della fronte»), cioè quel tipo di lavoro che consenta di vivere dignitosamente e di programmare almeno un minimo di futuro. Altri blogger hanno pubblicato questo post, ma valendo più che mai il "ripetere giova", aderisco volentieri all'iniziativa. Pur ritenendola, Francesco lo sa, più che un sogno un'utop