E' vero, gatto, oggi spesso tutti dimentichiamo, per questa ragione hanno designato le giornate del ricordo anche se, ciò che noi oggi siamo, è il risultato d'un passato troppo spesso rimosso e da altri troppe volte cercato di clonare. E il futuro? Quello si che è un'incognita! Un saluto a tutti coloro che, come diceva Francesco Guccini, son passati da un camino! Elisena
Ricordare è anche guardarsi intorno, in tutto il mondo, e capire che il male non è finito con la fine del nazismo, che la nostra parte oscura è sempre in agguato, nella paura, nel pregiudizio, nell'esclusione del "diverso".
Hai ragione Gatto... le parole a volte sfumano nel vento e si rischia di dimenticare... tu hai scelto una vignetta che rappresenta perfettamente questa giornata così importante.. io invece ho scelto di ricordare attraverso una canzone.. "Aushwitz" di Francesco Guccini.
Caro gatto, hai proprio ragione, le immagini si imprimono meglio nella memoria Anche io, come tanti, ho toccato questo tema, oltre che in ricordo dell'accaduto, come una denuncia ad oltranza per le atrocità commesse e come manifestazione di rabbia e sdegno per i crimini commessi. Ti auguro una buona giornata
L'uomo nero delle favole non potrebbe essere meglio rappresentato da quella sagoma... Il fatto che non si sia tratti affatto di un terribile incubo definitivamente superato, ma di una truce realtà vissuta sulla pelle di milioni e milioni di individui, non dobbiamo scordarlo MAI. Buon week-end.
Concordo con tutti. Mi dissocio dall'uomo nero di tutti i tempi. E dalle eventuali donne nere, sue complici. Un abbraccio a tutti/e. Con l'invito a essere pronti/e per eventuali nuove resistenze. Ciao, gatto ...nero di nome e chiaro di anima!
Ho ricevuto il PREMIO SUNSHINE AWARD ’11 e poiché trattasi di un premio che si passa ad altri, lo passo a te http://www.lacrisi2009.com/2011/01/premio-sunshine-award-11.html Gattonero - http://pietro-gattonero-pietro.blogspot.com/ - Fondamentalmente ha l’animo di un poeta, a volte si arrabbia e fa bene. un caro saluto francesco zaffuto
A parte i decessi, la vita nel nuovo paese e nella nuova casa si era instradata bene. Qualche momento di trepidazione per la scadenza dei pagamenti, ma niente di che preoccuparsi; a posteriori non erano neanche da definire sacrifici veri e propri. Il mio lavoro mi teneva lontano da casa per giorni, ma le "ragazze" se la cavavano benissimo. Non c'erano ancora i cellulari, che sicuramente avrebbero attenuato la preoccupazione costante; era prevista una chiamata al giorno, di sera, per scambiarci le notizie del giorno e i saluti. Nel 1985 era uscito un condono edilizio, per quanto ne so il primo di una serie di una serie infinita. Ne avevo sentito parlare, ma ero sicuro di non dovermi preoccupare, per cui me ne interessavo più per curiosità che per necessità. Gli allacci di acqua e luce risultavano regolari; la fognatura no, poiché il paese alla marina era stato costruito ex novo senza rete fognaria. Al borgo vecchio, nella zona collinare interna, manco a pensarci... L'i...
Il commento su questo libro ha un inizio un po' travagliato. Preso, con tutte le buone intenzioni di sciropparmelo sperando in un testo piacevole, già la lettura dei primi capoversi del primo capitolo, quello che avevo creduto fosse una specie di incipit al resto, mi aveva invogliato a bloccarne il proseguimento, accartocciando le pagine virtuali e mettendole in lista d'attesa per il caminetto invernale, questo non virtuale. Quello stesso incipit che ho proposto nel post precedente, senza alcuna presentazione o commento da parte mia, con l'intento di vedere se avrebbe provocato lo stesso impatto irritante che aveva suscitato in me. Ma un lettore appassionato, se anche trova una pillola amara, la ingoia, mettendo in conto di mettere all'Indice il farmacista che gliel'ha propinata. Sono arrivato fino alla fine del capitolo per darmi dello stupido, vecchio e rincoglionito. Il fatto è che di questo Autore conoscevo i suoi scritti su Facebook, e mi era sembrata una pe...
Hai ragione, troppo spesso dimentichiamo o fingiamo di dimenticare l'accaduto. Dovremmo davvero pensare di più e imparare dalla storia.
RispondiEliminaGrazie, amico mio, grazie infinite.
RispondiEliminaSiamo in parecchi oggi a ricordare per non dimenticare.
RispondiEliminaTraducendo, forse malamente, una vecchia canzone, dico:
RispondiEliminaPER OGNI RESPIRO CHE AVETE STRONCATO, IO VI HO VISTI!
ricordare sempre!
RispondiEliminaOgni giorno! Tutti i giorni della vita. Più fortunati di chi non ha potuto conservarli, i ricordi! ;)
RispondiEliminaC'è UNA STRANA TRISTEZZA NELL'ARIA.. NON TROVATE?
RispondiEliminaE' vero, gatto, oggi spesso tutti dimentichiamo, per questa ragione hanno designato le giornate del ricordo anche se, ciò che noi oggi siamo, è il risultato d'un passato troppo spesso rimosso e da altri troppe volte cercato di clonare.
RispondiEliminaE il futuro? Quello si che è un'incognita!
Un saluto a tutti coloro che, come diceva Francesco Guccini, son passati da un camino!
Elisena
Ricordare è anche guardarsi intorno, in tutto il mondo, e capire che il male non è finito con la fine del nazismo, che la nostra parte oscura è sempre in agguato, nella paura, nel pregiudizio, nell'esclusione del "diverso".
RispondiEliminaHai ragione Gatto... le parole a volte sfumano nel vento e si rischia di dimenticare... tu hai scelto una vignetta che rappresenta perfettamente questa giornata così importante.. io invece ho scelto di ricordare attraverso una canzone.. "Aushwitz" di Francesco Guccini.
RispondiEliminaCaro gatto,
RispondiEliminahai proprio ragione, le immagini si imprimono meglio nella memoria
Anche io, come tanti, ho toccato questo tema, oltre che in ricordo dell'accaduto, come una denuncia ad oltranza per le atrocità commesse e come manifestazione di rabbia e sdegno per i crimini commessi.
Ti auguro una buona giornata
Di questi tempi, in particolare.
RispondiEliminaMh... ricordare è importante, per non rifare...
RispondiEliminaRicordare anche per essere capaci di sdegno contro le correnti ingiustizie del mondo: ce lo hanno insegnato i sopravissuti ai campi di sterminio.
RispondiEliminaL'uomo nero delle favole non potrebbe essere meglio rappresentato da quella sagoma...
RispondiEliminaIl fatto che non si sia tratti affatto di un terribile incubo definitivamente superato, ma di una truce realtà vissuta sulla pelle di milioni e milioni di individui, non dobbiamo scordarlo MAI. Buon week-end.
Ora come non mai dovremmo guardarci indietro per riuscire ad imparare qualcosa.
RispondiEliminaConcordo con tutti. Mi dissocio dall'uomo nero di tutti i tempi. E dalle eventuali donne nere, sue complici.
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti/e. Con l'invito a essere pronti/e per eventuali nuove resistenze. Ciao, gatto ...nero di nome e chiaro di anima!
Io non dimentico...c'ha pensato mio nonno a non farmi dimenticare ....
RispondiEliminaHo ricevuto il PREMIO SUNSHINE AWARD ’11 e poiché trattasi di un premio che si passa ad altri, lo passo a te
RispondiEliminahttp://www.lacrisi2009.com/2011/01/premio-sunshine-award-11.html
Gattonero - http://pietro-gattonero-pietro.blogspot.com/ - Fondamentalmente ha l’animo di un poeta, a volte si arrabbia e fa bene.
un caro saluto
francesco zaffuto
Ricordare per non ripetere gli errori già commessi!!!!
RispondiEliminaremember
RispondiElimina"Oggi è il giorno della memoria. Serve a ricordare perchè continuamo a giustificare cio' che succede a Gaza" (Cit. Spinoza)
RispondiEliminaUn abbraccio, Gatto... scusa il ritardo :)
Gattone, non c'entra niente col post..
RispondiEliminaNON TI LEGGO PIU'...dove sei? Tutto ok?
La zia Greis :)