Levante - pausa - ponente
Sono nato in una terra inzuppata nel mare,
in un levante lontano, senza raggi di sole.
Ho gattonato su strade da subito in salita,
le ho poi percorse, molto camminando,
sovente correndo, talvolta arrancando.
Con più di metà del cammino superata,
la strada era in piano o in dolce discesa;
ma un brutto mattino me la son ritrovata
nuovamente in salita, ripida e sconnessa.
L’ho affrontata, e in quest’ultimo tratto
ho incontrato vermi in sembianze umane,
con il cuore chiuso in un conto alla banca
o in uno stupido fasullo sentore di potenza:
monnezza, che tutta l’aria intorno ammorba.
Ma ho anche trovato tanti fiori di campo,
umili, immersi in un perpetuo precariato,
creato da altri vermi che vanno decretando,
gentaglia che taglia, la benda sugli occhi,
e decide chi vivere può e chi deve morire.
Questi fiori hanno profumo di speranza,
persone che del mestiere fanno missione
e che sopra le cure distendono l’amore.
Li ho benedetti ieri e li benedico ancora:
è grazie a questi fiori che pietà non muore.
Non inattesa, proprio sul bordo della strada
ho trovato anche una pietra, pietra miliare,
quelle che dicono quanto cammino è fatto,
e dovrebbero segnare quello ancor da fare.
Anomala, questa pietra ha un solo numero,
quello che comunica “qui sei arrivato”;
qualcuno, un vandalo, ha scalpellato l’altro,
quello che m’avrebbe al meglio indirizzato.
Era quasi nascosta dall’erba degli eventi,
e stavo andando oltre, tentando d’ignorarla,
preciso ingenuo intento di fregare il tempo;
si è messa di traverso, facendomi inciampare,
pur di darmi il messaggio da non cancellare,
spingendomi a vedere ciò che volevo evitare:
quel numero solo, pesante e un po’ acciaccato,
in un levante lontano, senza raggi di sole.
Ho gattonato su strade da subito in salita,
le ho poi percorse, molto camminando,
sovente correndo, talvolta arrancando.
Con più di metà del cammino superata,
la strada era in piano o in dolce discesa;
ma un brutto mattino me la son ritrovata
nuovamente in salita, ripida e sconnessa.
L’ho affrontata, e in quest’ultimo tratto
ho incontrato vermi in sembianze umane,
con il cuore chiuso in un conto alla banca
o in uno stupido fasullo sentore di potenza:
monnezza, che tutta l’aria intorno ammorba.
Ma ho anche trovato tanti fiori di campo,
umili, immersi in un perpetuo precariato,
creato da altri vermi che vanno decretando,
gentaglia che taglia, la benda sugli occhi,
e decide chi vivere può e chi deve morire.
Questi fiori hanno profumo di speranza,
persone che del mestiere fanno missione
e che sopra le cure distendono l’amore.
Li ho benedetti ieri e li benedico ancora:
è grazie a questi fiori che pietà non muore.
Non inattesa, proprio sul bordo della strada
ho trovato anche una pietra, pietra miliare,
quelle che dicono quanto cammino è fatto,
e dovrebbero segnare quello ancor da fare.
Anomala, questa pietra ha un solo numero,
quello che comunica “qui sei arrivato”;
qualcuno, un vandalo, ha scalpellato l’altro,
quello che m’avrebbe al meglio indirizzato.
Era quasi nascosta dall’erba degli eventi,
e stavo andando oltre, tentando d’ignorarla,
preciso ingenuo intento di fregare il tempo;
si è messa di traverso, facendomi inciampare,
pur di darmi il messaggio da non cancellare,
spingendomi a vedere ciò che volevo evitare:
quel numero solo, pesante e un po’ acciaccato,
Siedo su questo sasso, per riposare un poco,
riprenderò il cammino appena tirato il fiato.
Uno sguardo verso ponente (non il mio lato b)
per guardare la strada, quella da affrontare;
non ne vedo la fine, ma è quanto mai in salita.
Mezzogiorno è passato, pure da un pezzo,
il sole ormai declina, si sta facendo sera.
Sollevo le natiche (queste sì mio lato b),
un poco anchilosate dal pur breve riposo
su ‘sta dura pietra, e riprendo a scarpinare.
Sono facile profeta, fra molto poco tempo
tornerò a gattonare, su questa stessa strada,
non so quanto lunga, ma ormai solo salita.
E camminando, e gattonando, e arrancando,
troverò ancora una pietra, l’ultima miliare,
senza numero, ma solo una esplicita figura:
riprenderò il cammino appena tirato il fiato.
Uno sguardo verso ponente (non il mio lato b)
per guardare la strada, quella da affrontare;
non ne vedo la fine, ma è quanto mai in salita.
Mezzogiorno è passato, pure da un pezzo,
il sole ormai declina, si sta facendo sera.
Sollevo le natiche (queste sì mio lato b),
un poco anchilosate dal pur breve riposo
su ‘sta dura pietra, e riprendo a scarpinare.
Sono facile profeta, fra molto poco tempo
tornerò a gattonare, su questa stessa strada,
non so quanto lunga, ma ormai solo salita.
E camminando, e gattonando, e arrancando,
troverò ancora una pietra, l’ultima miliare,
senza numero, ma solo una esplicita figura:
(Questo cucciolo dormiente non sono io; non credo alla scaramanzia,
che per un gatto nero sarebbe un suicidio, ma non si sa mai…)
Non cercherò il nome e neppure la data,
ma capirò al volo che l’ora è scoccata,
perentorio invito ad andarmi a riposare.
Quello sarà, definitivo, il mio ponente,
abbarbicato al sole anch’io tramonterò.
Consolandomi col fatto d’esser tra i migliori,
coloro che da sempre per primi se ne vanno.
Ma una cosa è certa: se dovessi mai tornare,
cercherò di nicknamarmi “gattomalvagio”,
‘scenderò’ in politica per esser tra i peggiori,
quelli di cui si dice che non muoiono mai.
҉҉҉
Condividere i guai di persone ancorché sconosciute è un dovere.
Partecipare alla loro gioia (?!?!?!?!) è volontariato volontario.
Con poche parole (come sempre)…
Con poche parole (come sempre)…
In alternativa anche i cioccolatini vanno bene. Se possibile fondenti, grazie.
Mi sono appena commosso rileggendo la poesia per Angela. Mi sono appena divertito nel vedere che anche da te trionfa, nell'altro post qui sotto, la maiuscolA finalE spregiativA... :D
RispondiEliminaUn bacio enorme, amico caro!
potrei addirittura fare una torta...
RispondiEliminaScusa, ma è il tuo compleanno?
RispondiEliminaDecido di si e come un Jedi (anche se ormai io sono totalmente Sith) ti dico "che la Forza sia con te" Maestro Gattonero.
Una gattaviva ti dà ripetute sfregatine di incoraggiamento col suo capo sul tuo :-)
RispondiEliminaUna pietra miliare, suvvia non si può sottovalutare...scandisce la strada e dà la distanza.
RispondiEliminaFesteggiamola dunque, con baci e fondente, perchè passeremo di qui soltanto una volta fra l'inizio e la fine di questo pezzo di strada ^___^
Un abbraccione!
Namastè
Oh Pie'..leggerti scatena sempre fortissime emozioni.
RispondiEliminaTanti auguri amicomiocarissimo, TI VOGLIO BENE!
Smackkkk!!!
Ops...scusa, baciandoti ti ho lasciato del fondente sulla guancia ;)
Infiniti auguri. Sarai in grado di affrontare la salita che ancora vedi, ne sono certo.
RispondiEliminaPosso baciarti anch'io?
RispondiEliminaciao
RispondiEliminaPiè...
Un augurio sincero.
RispondiEliminaCiao.
:)
Tantissimi auguri!
RispondiEliminaBacio
Che piacere leggerti, immenso, davvero. Auguriiii... che siano per il 19 e per il futuro, un abbraccio grande :)
RispondiEliminaAUGURI ^______^
RispondiEliminaArrivo un po' in ritardo, ma non voglio perdere l'occasione di farti mille e mille auguri e mandarti un abbraccio telematico!
RispondiEliminaCon mio rammarico arrivo tardi, ma per un bacio e un abbraccio penso ci sia sempre tempo. Ciao gattone.
RispondiEliminaSono arrivata fuori tempo massimo, ma credo accetterai lo stesso un bacio e tanti auguri.
RispondiEliminaA presto
Apperò, un altro..
RispondiEliminaAl volo un cioccolatino fondente.
Auguri.
Ho seguito le tue ultime vicissitudini. Mi unisco al coro di auguri affettuosi. Ti leggo sempre con piacere. Ciao!
RispondiEliminaE' qui la festa?
RispondiEliminaGattonero o no quando miagoli ti si sente sin dall'altra parte!!!!
Sono qui per i cioccolatini, non è che ne hai avanzato uno?!!!!! Sìsì... ridi... prova a passare sotto i ponti con stò tempo!!!
Una strofinata al muso nero...
Giulia
un augurio ritardato ma di cuore
RispondiEliminaEra tempo che non ti leggevo. Sei rimasto incredibile come ricordavo.
RispondiEliminaUn sorriso. A.
Sono in ritardissimo e me ne scuso!! :-)
RispondiEliminaUn bacione!
R.
Gatto augurissimi felinissimi!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSei tornato con le tue, anzi le nostre verità, quelle di questa sporchissima Italia. Senti, se muoio e poi rinasco con te, su per giù contemporaneamente...mi fai entrare pure a me in politica? Anch'io voglio stare attaccata col culo alla poltrona, prendermi circa 15.000 euro al mese e mangiare, mangiare, mangiare........
Auguri al cioccolato fondente!
Elisena
Opsss.....forse un pò ritardo ma sempre auguri sono:)))))
RispondiEliminaElisena
Mi riconosco in gran parte della descrizione...auguri
RispondiEliminaGrandi parole, posso solo dire augurissimi!!!
RispondiEliminaCaro gattonero...scusami... ma l'incapace sono stata io...
RispondiEliminaHo voluto fare il passo più lungo della gamba e...ho fallito ma siccome sono testarda alla fine sono riuscita a metterli in rete tutti e due... quello attuale e quello super efficiente.
Bello il tuo saluto... te lo copio
Buon 11-11-11