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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Tanto per parlare...

Lamberto Sposini, giornalista, è stato colpito da una emorragia cerebrale. Gli auguro di tutto cuore di superare l’ostacolo e riprendersi al meglio. Il fatto nostro similare è talmente recente che non posso fare a meno di drizzare le antenne e cogliere tutte le sfumature della vicenda. Mentre lui lotta per la vita, sono intanto scoppiate le polemiche in merito ai tempi del soccorso, non so da parte di chi e perché; al limite si poteva aspettare che la vicenda si chiudesse, prima di attizzare un fuoco che lascia il tempo che trova. Pare che il tempo dell’intervento, da parte di chi polemizza, sia stato di 40’; i soccorritori dicono, invece, 19’. Prendo lo spunto per tornare indietro di tre mesi e dire come sono andate le cose per Angela. Lo faccio senza venature polemiche; avevo detto, in “Senza bussare”, che appena possibile avrei raccontato quella giornata infame, e mi sembra giusto il momento di farlo. Sabato 29 gennaio, verso le 9,30 del mattino Angela aveva accusato un violento mal

L'alloro

(Secoli fa avevo preparato questo post; interrompo un attimo il racconto dei nostri guai per non mandarlo al macero intonso. Oggi, 25 Aprile, oltre che Pasquetta, è 'anche' l'anniversario della Liberazione. Chi in questa Liberazione è stato coinvolto, il più delle volte suo malgrado, oggi non festeggia: ricorda, e ancora piange chi per questa Liberazione se ne è andato). Oltre che per le foglie usate per dare un particolare sapore agli arrosti, l’alloro porta il pensiero alle tipiche corone, appunto di alloro, periodicamente riesumate come simbolo di ricordo e onore verso i Caduti nelle guerre, in atti terroristici o in vigliacche rappresaglie, tipiche queste ultime del periodo dell’ultimo conflitto ufficiale. La confezione di queste corone era affidata ai fiorai, ed erano, di solito, ordinate dalle pubbliche amministrazioni. Essendo con cadenza periodica per date fisse, gli importi erano inseriti nel bilancio di previsione delle spese; l’assegnazione del compito veniva dat

La quercia

Uno legge il titolo del post e chi pensa a Pascoli ne ha ben donde. Mi sento (ci sentiamo, la sorella di Angela ed io) come quella quercia, abbattuta da un boscaiolo assassino. Anche noi sentiamo i violenti colpi d'ascia che, botta dopo botta, ci stanno abbattendo. Lo spirito è forte, sembra una quercia secolare, ma se non è sostenuto da un corpo efficiente resta una cosa astratta, che può attraversare i muri o spaziare nell'universo, ma se lo carezzi o lo spintoni trovi solo il vuoto. Eravamo rimasti ai primi, piccoli, progressi. Da allora, fino alla dimissione dalla clinica, lo scorso nove di aprile, le cose sono precipitate. Gli effetti collaterali del suo enorme progresso fisico li abbiamo subiti noi. I suoi piccoli passi iniziali si erano trasformati in una iperattività che per un lungo, eterno, periodo ha messo a rischio collasso le due querce. Ancora oggi, ricordando, riteniamo umanamente impossibile non chiudere gli occhi per settimane intere, giorno dopo giorno, e sop