giovedì 3 luglio 2014

Cose così... (parte prima)


Sarà capitato anche a voi…
O potrebbe succedere che al bar, in fila alla posta o in banca o in farmacia, o anche seduti su una panchina all'ombra di una quercia, o in sala d’attesa dal medico… insomma in qualunque luogo che inviti alla conversazione, esauriti tutti, ma proprio tutti, gli argomenti dello scibile conosciuto… potrebbe capitare, dicevo, di parlare del paradiso.
Del nostro, genericamente definito occidentale, accettato da chi ci crede con sue proprie motivazioni, respinto da chi non ci crede con almeno altrettante altre motivazioni, sappiamo poco.


Dovrebbe trattarsi di un luogo spazio/tempo vagamente definito dove chi ci arriva prega, canta, loda… per l’eternità.
Assistito amorevolmente da un esercito di angeli, dipinti dalla tradizione come biondi, capelli lunghi, lisci o a boccoli, occhi presumibilmente verdi o azzurri (non si riesce a vedere il colore poichè eternamente puntati verso l'alto), con visi e corpi vagamente femminili; e poi da puttini in odore di futura obesità, sostenuti da alucce da pulcino, che volteggiano ronzanti laudi e pettegolezzi, manco fossero zanzare.
Ma tutti assolutamente e rigorosamente asessuati.
Non uni- bi- o tri-, che darebbe la possibilità ai santi, ma anche ai beati, di passare piacevolmente il tempo che, come detto e risaputo, sarà eterno.
Né le sacre scritture né i vangeli né i racconti di chi ha visitato questo paradiso, dicono di qualcosa di alternativo alle preghiere, ai canti e alle lodi.



È pur vero che non ci sono veti assoluti e conosciuti al trovare anime (già “anime” dà un senso di incorposità che scoraggia in partenza) gemelle con cui trascorrere il resto… dell’eternità.
A meno di cambio delle leggi divine, senza poter divorziare e senza poter fornicare a piacere.
A pensarci, anche per poco, sarebbero gatti acidi.
Quando un negozio, un medico, un professionista, un tecnico… non sono all’altezza delle nostre aspettative, una volta andati a vuoto i tentativi di messa in riga, l’unica soluzione è cambiarli, trovare altro che ci soddisfi, foss’anche a prezzo più caro.
Così ho fatto per il paradiso.
Mi sono guardato intorno e ho trovato qualcosa di interessante: il paradiso islamico.
Per ottenerlo, a parte l’obbligo di essere credenti in Allah (akbar, ovviamente) e nel suo profeta Maometto, è sufficiente seguire gli insegnamenti coranici, e raggiungere una specie di buon punteggio con la loro osservanza.
Particolari bonus vengono assegnati a chi, in nome della fede, si fa saltare in aria facendo più vittime possibile tra gli infedeli (che siamo tutti noi, credenti o meno nell’altro paradiso); altri punti si acquistano rispettando il cosiddetto digiuno del ramadan (che poi: digiunare, non bere, non fumare, non assumere medicinali, non scopare, dall’alba al tramonto, con libertà di scatenarsi in tutto nelle ore notturne, a me pare un furto di punti; ma tant’è, così dice il loro vangelo e così sia).
Ai cosiddetti “beati” che ottengono l’accesso a questo paradiso, a parte le gozzoviglie che manco Trimalcione, c’è un punto che suscita particolare interesse: in paziente attesa e a disposizione totale di questi fortunati è prevista una schiera di URI.
Come tutti sanno, si tratta di ragazze, giovani, bellissime e (nota da brillìo di occhi virtualmente libidinosi, quasi porcini) vergini.
Altro che i nostri angeli...



Non solo, restano sempre con la stessa età, sempreverdi, e tornano vergini  dopo ogni amplesso.
Figure eteree, ma corporalmente e sessualmente ben definite.
Sterili secondo una versione; secondo altra lettura possono figliare, fermo restando che dopo il parto si ritrovano con l’imene intatto.
Queste Uri vengono assegnate ai meritevoli in base al “punteggio” ottenuto in vita (o in morte, come nel caso di quei simpatici kamikaze, affamati di figa tanto da morirne) e provvederanno a rendere l’eternità un’interrotta goduria.
In effetti 'sta faccenda, passato l'attimo di entusiasmo e vista con occhi da vivo, mi mette un pochino timore.
Ancora di più mi terrorizza il fatto che non ho trovato notizie di adeguamento dei “mezzi” a disposizione per fronteggiare un simile bend’Allah (sempre akbar).
Mettiamo che queste Uri, oltre a tutte le doti di bellezza e disponibilità loro attribuite, siano pure un pochino ninfomani, temo che la mia eternità durerebbe neanche un giorno…

Prossimamente la seconda parte di questo elucubrato

8 commenti:

  1. Se ci pensi la descrizione degli angeli del "nostro" paradiso denota un certo razzismo.

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    1. Senza fallo, inteso per "senza dubbio". Quanto al razzismo hitleriano, che appunto cercava questi requisiti per una razza eletta e pura, è di oggi la notizia che Goebbel per supportare le teorie del suo capo abbia "usato" una bambina ebrea. E' come se la nostra beneamata Lega inserisse nel suo gonfalone, che so, il logo della Sardegna o la mezzaluna islamica. Anche le Uri, comunque, se la cavano bene, visto che tra i futuri beati i colorati sono la maggioranza.

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    2. Non ci posso credere: nel pubblicare la vignetta su Gheddafi e Maometto ho tentennato a lungo, nel timore che qualche integralista islamico mi cercasse per farmi la festa. L'ho postata convinto di non meritare tanta attenzione.
      Poi sei arrivato tu.
      Che fosse una cretinata non ci voleva molto a capirlo. Non credo ci siano argomenti di conversazione esauribili prima di arrivare a parlare di paradiso; che, ci sia o meno, riguarda l'aldilà, tema da evitare o, se proprio costretti, farlo grattandosi e facendo scongiuri.
      Inoltre la pubblicazione delle tre immagini ironiche indicava chiaramente che non era una cosa seria.
      Il confronto tra i due "paradisi" l'ho fatto basandomi su quella che è la visione (casalinga) più nota: inni e cantici di gioia per quello cristiano/occidentale e la libido perenne per quello islamico.
      Nella stesura del post ero interessato soltanto alla contrapposizione tra questi due, e solo tra questi due, ipotetici campi dell'oltretomba.
      La storiografia, la teologia, la filosofia, le religioni ad ampio spettro, non rientravano nei piani di questo post.
      Anche perché non sono così ferrato da affrontare con cognizione di causa un argomento così complesso. Come tu mi confermi con il tuo, peraltro prezioso, intervento.
      La programmazione televisiva da evitare non l'ho proprio capita...
      Grazie e ciao.

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    3. E' solo la prima parte, in seguito ne capirai anche meno...
      Sempre che riesca a infilare un video nel post: mi sta facendo dannare, concedendosi come immagine fissa e non il video che vorrei, nonostante il link e altre manovre a casaccio.
      Qui ti voglio...

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    4. Fatto, perfetto. Da ignorantone avevo trascurato il "codice da incorporare" limitandomi a copiare e incollare il link, per cui mi ritrovavo nel post l'immagine fissa che non mi interessava.
      Vado a completare e postare.
      Chiaramente se hai altro da fare fallo, che non perdi niente.
      Ciao e grazie.

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  2. eh, ok, ma nei fiumi scorrono latte e miele. Che faccio, colazione per l'eternità? Quando arriva la birra? Un prosecchino? Un Campari? No, grazie, avanti il prossimo.
    Per esempio Buddha (che mi somiglia un po') che offre?
    Ma anche Manitù, che da quando non ci sono più i film western è passato di moda.
    Odino ed il Walhalla, già mi ispirano.
    Bere idromele, qualunque cosa sia ma credo sia alcoolico, nel cranio dei nemici uccisi.
    Cioè, parliamone.

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    1. Troppo ampia la possibilità di scelta, e giustissime le tue rimostranze. Ma questo è solo un incipit e per forza di cose ho dovuto limitare il campo della visuale. A me mi (voluto) mi hanno mandato in orbita le Uri in contrasto con la probabile noia del nostro paradiso. Al di là del fatto che il latte e miele proprio non mi sconfinferano, vada per l'idromele (pur nel dubbio che sia affatto alcoolico); mi informerò subito. Sul prosecco andiamo bene, il campari meno, troppo amaro. Nel '67 avevo vinto una scommessa, venti campari soda: pagata, scolati, e coma per tre giorni. Meglio la sgnappa, sorseggiata lentamente un bicerin per volta.

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  3. E' chiaro che il post è ironico e non va preso sul serio. Divertente:)

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